L’emergenza rifiuti raccontata dai giornali non è sufficiente per ottenere uno sconto sulla TARSU

Necessaria, invece, la certificazione dell’Azienda sanitaria locale in merito alla situazione di pericolo causata dalla interruzione della raccolta differenziata

L’emergenza rifiuti raccontata dai giornali non è sufficiente per ottenere uno sconto sulla TARSU

Per i giudici non vi sono dubbi: lo sconto sulla TARSU è possibile per i cittadini solo se il disservizio, addebitabile al Comune, nella raccolta dell’immondizia ha creato una situazione di pericolo, certificata in modo ufficiale dall’Azienda sanitaria locale. Legittime le osservazioni proposte dal Comune e mirate a dare legittimità alla sua pretesa sul fronte TARSU, poiché, precisano i giudici esaminando il caso, è palese la carenza di uno dei presupposti normativi per la riduzione della tassa, ovvero il provvedimento formale dell’autorità sanitaria che dichiari una situazione di danno o di pericolo di danno alle persone e all’ambiente, in conseguenza dell’interruzione del servizio per motivi sindacali o imprevedibili impedimenti organizzativi. In sostanza, non qualsivoglia disservizio autorizza alla riduzione dell’imposta, bensì solo quello che si traduce in pericolo per l’incolumità pubblica, e tale pericolo non può essere dedotto dal riferimento alle cronache di giornali che raccontano di una emergenza rifiuti. (Ordinanza 18247 del 7 giugno 2022 della Corte di Cassazione)

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