Vicende giudiziarie comportano il decremento del valore dell’area edificabile: legittima la correzione sul fronte IMU
Fondata la richiesta avanzata dalla società proprietaria dell’area e mirata a vedere ridotta la pretesa del Comune

Se a causa di complesse vicende giudiziarie l’area edificabile acquistata da una società ha subito un decremento del valore venale in commercio, allora va considerata come legittima la correzione della dichiarazione IMU. Accolta, quindi, la richiesta presentata dalla società e mirata a vedere ridimensionata la pretesa avanzata dal Comune. Nella vicenda presa in esame dai giudici è accertato che l’area edificabile ha subito un decremento del valore venale in commercio, e l’entità di tale decremento, ovvero il minor valore del cespite, è stato documentato dalla società proprietaria mediante il deposito della perizia di stima redatta da un consulente tecnico all’uopo incaricato dal Tribunale civile. A fronte di detta minore valutazione rispetto a quella originariamente dichiarata, poi, il Comune non ha fornito alcuna prova contraria, limitandosi a richiamare la normativa che definisce per le aree fabbricabili il valore imponibile e stabilisce che ogni variazione intervenuta su di un immobile, determina l’obbligo di presentare la dichiarazione IMU entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui è intervenuta la variazione. (Sentenza del 15 giugno 2022 della Commissione tributaria regionale della Toscana)