I mancati pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni non rendono meno grave l’inadempimento fiscale della società

Impossibile, secondo i giudici, ipotizzare una causa di forza maggiore alla base del mancato adempimento fiscale

I mancati pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni non rendono meno grave l’inadempimento fiscale della società

Il mancato pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni debitrici nei confronti della società privata non rende meno grave il fatto che quest’ultima si sia sottratta a un preciso adempimento fiscale. I giudici chiariscono che in tema di sanzioni tributarie, posto che il diritto sanzionatorio ha natura punitiva, la forza maggiore va intesa secondo la sua accezione penalistica, e va quindi riferita a un avvenimento imponderabile che annulla la signoria del soggetto sui propri comportamenti, elidendo il requisito della coscienza e volontarietà della condotta. Di conseguenza, in questa ottica, la crisi di liquidità derivante dal reiterato, per quando grave, inadempimento di pubbliche amministrazioni debitrici – inadempimento prevedibile, per giunta – non può corrispondere alla nozione di forza maggiore. Legittima, quindi, l’azione dell’Agenzia delle Dogane nei confronti di una società operante nel settore della distribuzione di energia elettrica, che fornisce pure servizio di salvaguardia ed eroga energia elettrica a enti pubblici, azione concretizzatasi in un avviso di pagamento per il recupero di accise non pagate. Smentita la tesi adottata dai giudici tributari provinciali e regionali, i quali avevano ritenuto giustificabile l’inadempimento della società a causa dei ritardati pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni. (Sentenza 11111 del 6 aprile 2022 della Corte di Cassazione)

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