Dichiara reddito pari a zero, ma cavalli, vetture e case lo fanno finire nei guai

Plausibile l’accertamento operato dall’Agenzia delle Entrate. Da tenere presenti, difatti, sia gli esborsi sostenuti per l’acquisto dei beni che quelli necessari per il mantenimento degli stessi beni

Dichiara reddito pari a zero, ma cavalli, vetture e case lo fanno finire nei guai

Accertamento plausibile nei confronti del contribuente che dichiara un reddito pari a zero ma, allo stesso tempo, risulta disporre di due cavalli da equitazione, di una casa di abitazione, della nuda proprietà di un’altra abitazione, di due autovetture e di un motociclo. Solida, secondo i giudici, la ricostruzione operata dall’Agenzia delle Entrate, che facendo riferimento al redditometro ha quantificato in oltre 60.000 euro il reddito complessivo effettivamente percepito dal contribuente a fronte di una omessa presentazione della dichiarazione dei redditi. In questa ottica, difatti, bisogna fare riferimento, ai fini dell’accertamento, non agli esborsi sostenuti per l’acquisto dei beni indicati bensì al valore, realmente significativo, degli esborsi sostenuti per il mantenimento dei beni stessi. In realtà, precisano i giudici, devono essere conteggiati entrambi i tipi di esborsi. Ciò perché ai fini dell’accertamento sintetico del reddito del contribuente deve tenersi conto sia delle spese affrontate per acquistare beni duraturi, sia degli esborsi sostenuti per il loro mantenimento, valori che dovranno essere sommati, perché ambedue sono rappresentativi di una capacità economica e perciò contributiva. (Ordinanza 13102 della Corte di Cassazione del 27 aprile 2022)

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