Contribuente in regime forfettario: per determinare il reddito va conteggiato anche l’importo del bollo addebitato in fattura al cliente
Il riaddebito al cliente dell’imposta di bollo fa parte integrante del compenso del professionista, con la conseguenza che risulta assimilato ai ricavi e concorre al calcolo volto alla determinazione forfettaria del reddito

Per la determinazione del reddito nell’ambito del cosiddetto regime forfettario va incluso anche l’importo del bollo addebitato in fattura al cliente, poiché esso assume la natura di ricavo o compenso. Questo il chiarimento fornito dall’Agenzia delle Entrate a un contribuente che si avvale del regime forfettario e che ha sollevato dubbi sulla assoggettabilità a tassazione, nell’ambito del suddetto regime, dell’imposta di bollo addebitata in fattura ai propri clienti. Dall’Agenzia precisano che riguardo all’individuazione dei soggetti obbligati al pagamento dell’imposta di bollo la norma stabilisce la solidarietà nel debito relativo da parte dell’emittente la fattura e del committente. Tuttavia, l’obbligo di apporre il contrassegno sulle fatture o sulle ricevute è a carico del soggetto che consegna o spedisce il documento, in quanto per tali tipo di atti l’imposta di bollo è dovuta fin dall’origine, ossia dal momento della formazione. Fermo restando che l’obbligo di corrispondere la predetta imposta di bollo è in via principale a carico del prestatore d’opera, quest’ultimo potrebbe chiedere al cliente il rimborso dell’imposta. In tale ipotesi, il riaddebito al cliente dell’imposta di bollo, essendo il professionista il soggetto passivo, fa parte integrante del suo compenso, con la conseguenza che risulta assimilato ai ricavi e concorre al calcolo volto alla determinazione forfettaria del reddito. (Risposta del 12 agosto 2022 dell’Agenzia delle Entrate)