Cambio di residenza del contribuente: tempi stretti per la notifica
Il countdown parte il giorno della comunicazione della variazione, non rilevando il successivo perfezionamento formale dell’iscrizione anagrafica

Tempi stretti per il Fisco nella notifica dopo che il contribuente ha comunicato il cambio di residenza. I giudici hanno, nel caso in esame, dichiarato la decadenza dell’Ufficio dal potere impositivo proprio alla luce della data in cui è avvenuta la consegna, per la successiva notifica alla contribuente, del relativo avviso di accertamento ai messi notificatori del Comune. Decisivo il richiamo al principio secondo cui, in materia di notificazione degli avvisi e degli altri atti che per legge devono essere comunicati al contribuente, nel caso di variazione dell’indirizzo del contribuente, il dies a quo di decorrenza del termine dilatorio di 30 giorni di efficacia di tale mutamento coincide con il giorno della comunicazione della variazione dell’indirizzo a cura del contribuente, non rilevando il successivo perfezionamento formale dell’iscrizione anagrafica. Ciò per le ragioni, di ordine sistematico, per cui fare decorrere il suddetto termine dall’annotazione della variazione anagrafica a opera del funzionario comunale legherebbe, da un lato, lo stesso termine a una data variabile, oltre che difficilmente conoscibile, tanto per il contribuente, quanto per l’amministrazione finanziaria (non essendo prevista alcuna rituale comunicazione agli interessati dell’adempimento rappresentato dall’iscrizione) e, dall’altro, non avrebbe un equilibrato fondamento razionale, atteso che, perfezionata la formale iscrizione, non vi è motivo che, da qual momento, la notificazione non avvenga all’indirizzo corrispondente alla residenza della persona fisica non solo comunicata, ma addirittura formalizzata. (Ordinanza 14498 del 5 maggio 2022 della Corte di Cassazione)